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Collezione "Specchi". Dimmi chi sei.

Una persona può decidere ad un certo punto della sua vita, di voler restare del tempo in solitudine per il timore di restare delusa dalla vita o da qualcuno. Alcune ragioni potrebbero essere la paura di veder continuamente perdere chi ama oppure nascondersi per tentare di attutire il dolore interiore e dunque rialzarsi. Talvolta schiva gli abbracci, una carezza, assume uno sguardo sfuggente. Sappiate che è per questo motivo. Se pensate di conoscere qualcuno che si stia comportando in questo modo, comprendetelo, amatelo con sincera presenza e agite secondo amore. Guardarsi allo specchio e "vedersi" per quello che si è, significa "scrutare il cuore e aprirlo amando se stessi.
(Slideshow, titolo e descrizione dell'opera sotto ogni foto. Inoltre si suggerisce l'ascolto dei brani strumentali riportati di seguito) N.B. Prima di acquistare un'opera, scriverci andando su "contatti" inviando l'indirizzo completo, nome, cognome, a cui far recapitare l'opera in Stampa FineArt. I tempi di arrivo della merce ordinata, entro massimo 10 - 15 giorni.
Come il vento caldo della sera che accarezza la pelle con un brivido, così Federica ama. Una donna consapevole dell'essere in bilico tra il suo forte spessore interiore e le instabili insicurezze che impediscono talvolta di farla volare nei cieli trascinata dal vento. Quel delicato vento caldo della sera, che le permette di avvolgere con gentilezza ogni suo prossimo e che con fermezza vuole trovare anche per se stessa.
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"Il vento caldo della sera"
Come il vento caldo della sera che accarezza la pelle con un brivido, così Federica ama. Una donna consapevole dell'essere in bilico tra il suo forte spessore interiore e le instabili insicurezze che impediscono talvolta di farla volare nei cieli trascinata dal vento. Quel delicato vento caldo della sera, che le permette di avvolgere con gentilezza ogni suo prossimo e che con fermezza vuole trovare anche per se stessa.
La pioggia d'estate arriva d'improvviso. Arriva a pioggerellina, accarezzandoti la pelle con un brivido di fresco, che sa rinvigorire il buon umore. Arriva impetuosa disfacendo il progetto di una serata. È così che Benedetta dimostra consapevolmente i suoi pregi, i suoi difetti, le sue paure. Una pioggerellina che ti porta una ventata di aria fresca nella vita con un sorriso e gentilezza. Una tempesta di forza e determinazione nel difendere gli affetti e i valori del suo cuore. "Una pioggia d'estate" inaspettata dove la solitudine è ciò che maggiormente le fa più paura. "Una pioggia d'estate" che comunque, hai piacere d'imbatterti.
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"Pioggia d'estate"
La pioggia d'estate arriva d'improvviso. Arriva a pioggerellina, accarezzandoti la pelle con un brivido di fresco, che sa rinvigorire il buon umore. Arriva impetuosa disfacendo il progetto di una serata. È così che Benedetta dimostra consapevolmente i suoi pregi, i suoi difetti, le sue paure. Una pioggerellina che ti porta una ventata di aria fresca nella vita con un sorriso e gentilezza. Una tempesta di forza e determinazione nel difendere gli affetti e i valori del suo cuore. "Una pioggia d'estate" inaspettata dove la solitudine è ciò che maggiormente le fa più paura. "Una pioggia d'estate" che comunque, hai piacere d'imbatterti.
Ci sono persone che possono stupirti descrivendo con una sola parola, una sola frase, la propria accurata ricerca interiore. Forse un po’ la timidezza, oppure la mancata consapevolezza dei valori che trasmettono agli altri, radicati ormai nell’anima, certe persone come Giuseppe, praticano con leggera autoironia, serenità, e soprattutto semplicità, le cose che per lui contano davvero, diventando “esempio di parola data”, piuttosto che una mancata parola. Nonostante tutto però, queste persone sanno anche sorprenderti rispondendoti con autenticità, alle domande più difficili della vita senza troppi giri di parole, e addirittura con una sola parola. Perché dare il nome al valore massimo che si costudisce come fortezza ai margini del cuore, non è una semplice chiacchiera, ma parte integrante e profonda di una persona. Giuseppe è un giovane nato, cresciuto in una realtà da cui ha ereditato il nome dal nonno Peppe, un centro sportivo che porta l’iniziale del suo nome, lavorando nell’impresa familiare dedita al calcio. Giuseppe raccontandosi, ha elencato tanti buoni valori che cerca d’infondere ai bambini, ragazzi che allena e che per lui, sono più importanti dello stesso allenamento fisico prima di una partita. Egli ha fatto capire chiaramente che senza la trasmissione di quei valori, come l’eguaglianza, il rispetto, l’onestà, la gioia dello stare insieme, nessun giocatore di pallone potrebbe ritenersi tale perchè è la persona a fare il calcio e non viceversa. Gli stessi valori che lui vuole per sé stesso e i suoi familiari. Alla domanda che poi ha spiazzato letteralmente la lettura più superficiale che metteva in luce Giuseppe, e cioè a cosa non avrebbe mai rinunciato, barattato con nessuno dei suoi valori, ha risposto: ”La fede! Senza la fede in colui che ci ha creati, nulla può esistere”. La fede: il mare dentro una parola. Grazie Giuseppe.
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“Il mare dentro una parola”
Ci sono persone che possono stupirti descrivendo con una sola parola, una sola frase, la propria accurata ricerca interiore. Forse un po’ la timidezza, oppure la mancata consapevolezza dei valori che trasmettono agli altri, radicati ormai nell’anima, certe persone come Giuseppe, praticano con leggera autoironia, serenità, e soprattutto semplicità, le cose che per lui contano davvero, diventando “esempio di parola data”, piuttosto che una mancata parola. Nonostante tutto però, queste persone sanno anche sorprenderti rispondendoti con autenticità, alle domande più difficili della vita senza troppi giri di parole, e addirittura con una sola parola. Perché dare il nome al valore massimo che si costudisce come fortezza ai margini del cuore, non è una semplice chiacchiera, ma parte integrante e profonda di una persona. Giuseppe è un giovane nato, cresciuto in una realtà da cui ha ereditato il nome dal nonno Peppe, un centro sportivo che porta l’iniziale del suo nome, lavorando nell’impresa familiare dedita al calcio. Giuseppe raccontandosi, ha elencato tanti buoni valori che cerca d’infondere ai bambini, ragazzi che allena e che per lui, sono più importanti dello stesso allenamento fisico prima di una partita. Egli ha fatto capire chiaramente che senza la trasmissione di quei valori, come l’eguaglianza, il rispetto, l’onestà, la gioia dello stare insieme, nessun giocatore di pallone potrebbe ritenersi tale perchè è la persona a fare il calcio e non viceversa. Gli stessi valori che lui vuole per sé stesso e i suoi familiari. Alla domanda che poi ha spiazzato letteralmente la lettura più superficiale che metteva in luce Giuseppe, e cioè a cosa non avrebbe mai rinunciato, barattato con nessuno dei suoi valori, ha risposto: ”La fede! Senza la fede in colui che ci ha creati, nulla può esistere”. La fede: il mare dentro una parola. Grazie Giuseppe.
Considerare le proprie origini, i valori, le tradizioni, la buona educazione, gesti di gentilezza, galanteria nei confronti di una donna per esempio, mettere in luce il rispetto che si ha verso sé stessi e gli altri, non fa di una giovane donna, in questo caso Dafne, una persona fuori da un contesto di emancipazione, o non al passo con i tempi di generazione in generazione. Piuttosto la colloca in un luogo senza tempo come l'anima, dal profumo antico come la verità dell'amore che mai si può rinnegare, distruggere, perché il cambiare non dovrebbe cancellare, escludere il passato, bensì migliorarlo e soprattutto capire che quando ci si accorge di aver lasciato il meglio dietro alle spalle, di fare uno sforzo nel riportarlo sapientemente a galla. Anche le mode cambiano, ma sono in grado di ritornare indietro rifacendosi agli insegnamenti del passato, riproponendole con il miglioramento di esse. Dafne è una donna autentica nella sua femminilità, che mette in mostra quella sensibilità di estremo garbo e fascino che a colpo d'occhio, che potrebbe sfuggire ad uno sguardo disattento. Quei valori che riscopre e in cui si rivede, soprattutto nella lettura dei libri come "Orgoglio e Pregiudizio", che invece traspariscono nelle sue movenze delicate. Come il suo tacere ascoltando con intensità di sguardo il suo interlocutore, oppure quel velo di leggera timidezza quando china il capo sorridendo ad occhi chiusi, mentre porta con le dita della mano, i capelli dietro l'orecchio. Basta semplicemente "vederla" per intuire la sua ricerca protesa ad una bellezza senza tempo, che vuole e sceglie per sé, senza nulla togliere a ciò che mette in pratica con determinazione, impegnandosi nel lavoro di aiuto presso il centro sportivo di calcetto della sua famiglia. Poiché se si sviliscono tali indistruttibili valori, per un orgoglio e pregiudizio dato dal perseguimento eccessivo di modernità, si cade nell'errore di un pregiudizio al contrario, e cioè: la non accettazione di ciò che è eterno in fondo all'anima e che permette quei buoni, sani principi di umanità verso qualunque essere umano.
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"Orgoglio e pregiudizio"
Considerare le proprie origini, i valori, le tradizioni, la buona educazione, gesti di gentilezza, galanteria nei confronti di una donna per esempio, mettere in luce il rispetto che si ha verso sé stessi e gli altri, non fa di una giovane donna, in questo caso Dafne, una persona fuori da un contesto di emancipazione, o non al passo con i tempi di generazione in generazione. Piuttosto la colloca in un luogo senza tempo come l'anima, dal profumo antico come la verità dell'amore che mai si può rinnegare, distruggere, perché il cambiare non dovrebbe cancellare, escludere il passato, bensì migliorarlo e soprattutto capire che quando ci si accorge di aver lasciato il meglio dietro alle spalle, di fare uno sforzo nel riportarlo sapientemente a galla. Anche le mode cambiano, ma sono in grado di ritornare indietro rifacendosi agli insegnamenti del passato, riproponendole con il miglioramento di esse. Dafne è una donna autentica nella sua femminilità, che mette in mostra quella sensibilità di estremo garbo e fascino che a colpo d'occhio, che potrebbe sfuggire ad uno sguardo disattento. Quei valori che riscopre e in cui si rivede, soprattutto nella lettura dei libri come "Orgoglio e Pregiudizio", che invece traspariscono nelle sue movenze delicate. Come il suo tacere ascoltando con intensità di sguardo il suo interlocutore, oppure quel velo di leggera timidezza quando china il capo sorridendo ad occhi chiusi, mentre porta con le dita della mano, i capelli dietro l'orecchio. Basta semplicemente "vederla" per intuire la sua ricerca protesa ad una bellezza senza tempo, che vuole e sceglie per sé, senza nulla togliere a ciò che mette in pratica con determinazione, impegnandosi nel lavoro di aiuto presso il centro sportivo di calcetto della sua famiglia. Poiché se si sviliscono tali indistruttibili valori, per un orgoglio e pregiudizio dato dal perseguimento eccessivo di modernità, si cade nell'errore di un pregiudizio al contrario, e cioè: la non accettazione di ciò che è eterno in fondo all'anima e che permette quei buoni, sani principi di umanità verso qualunque essere umano.
Si dice che l'abito non fa il monaco, ma in realtà sarebbe più lecito dire spesso il contrario. Il modo di vestirci, scegliere un abbigliamento piuttosto che un altro, può indicare diverse cose sulla scelta di una determinata persona. Come per esempio camuffare una propria insicurezza, oppure mostrare inconsapevolmente ciò che è la sua personalità, ciò che ama o non ama, talvolta con maggiore estro spronare la propria curiosità, provocazione, e molto più comunemente, dare spazio agli stati d'animo giornalieri. Perché l'essere umano è di per sé un'opera d'arte che, attraverso la moda, esprime la bellezza del dipinto che indossa. Come in effetti, ha spiegato Valentina mentre mi raccontava, ciò che principalmente è più affine alla sua anima, e che la rappresenta: la moda. O meglio direi, il concetto d'Arte della moda. Ciò che infatti sembra forgiare spesso nell'immaginario delle persone, è un concetto non propriamente corretto sulla moda, che limita la prospettiva d'animo di una persona che invece n'è resta affascinato, e a cui sente di essere chiamato. Magari considerando una persona, in questo caso Valentina, la moda o un'altra giovane donna o un uomo, frivola, leggera, quasi come se non avesse una ragione e un cuore, che abbiano potuto alimentare tale appartenenza. Valentina ha parlato a lungo dell'aspetto artistico celato in quelle persone, che hanno lasciato impronte significative nella storia, sia culturalmente, artisticamente, nella società. In particolare su ciò che volevano "comunicare" al mondo. L'arte della moda, è un mezzo di comunicazione. Come ogni forma d'arte, aldilà di chi fa moda tanto per farla o vuole farsi notare per altre motivazioni differenti e superficiali, cosa fra l'altro rapportabile ad altri ambiti della vita di milioni di persone, è necessario rifletterci e andare oltre ciò che una persona mostra di sé. Perché se sei interessato a conoscere qualcuno sul serio, non ti soffermi a quello che vuol farti o non vuol farti vedere, ma prendi il tempo necessario a svuotare la mente da ogni precedente convinzione su di un determinato argomento, che ne generalizza la visione dunque, neppure veritiera su qualcuno. Per lasciare spazio all'ascolto di colui o colei che ha di fronte, un essere umano unico ed irripetibile che, con le domande giuste, saprà rispondere di quell'impronta digitale che gli appartiene nella sua reale emotività, identità, pensieri profondi, che soltanto lui o lei possiede. Affinché un giudizio, o un pregiudizio, non possa arrivare prima, dell'opera d'arte generata da Dio.
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"La bellezza del dipinto che indossi"
Si dice che l'abito non fa il monaco, ma in realtà sarebbe più lecito dire spesso il contrario. Il modo di vestirci, scegliere un abbigliamento piuttosto che un altro, può indicare diverse cose sulla scelta di una determinata persona. Come per esempio camuffare una propria insicurezza, oppure mostrare inconsapevolmente ciò che è la sua personalità, ciò che ama o non ama, talvolta con maggiore estro spronare la propria curiosità, provocazione, e molto più comunemente, dare spazio agli stati d'animo giornalieri. Perché l'essere umano è di per sé un'opera d'arte che, attraverso la moda, esprime la bellezza del dipinto che indossa. Come in effetti, ha spiegato Valentina mentre mi raccontava, ciò che principalmente è più affine alla sua anima, e che la rappresenta: la moda. O meglio direi, il concetto d'Arte della moda. Ciò che infatti sembra forgiare spesso nell'immaginario delle persone, è un concetto non propriamente corretto sulla moda, che limita la prospettiva d'animo di una persona che invece n'è resta affascinato, e a cui sente di essere chiamato. Magari considerando una persona, in questo caso Valentina, la moda o un'altra giovane donna o un uomo, frivola, leggera, quasi come se non avesse una ragione e un cuore, che abbiano potuto alimentare tale appartenenza. Valentina ha parlato a lungo dell'aspetto artistico celato in quelle persone, che hanno lasciato impronte significative nella storia, sia culturalmente, artisticamente, nella società. In particolare su ciò che volevano "comunicare" al mondo. L'arte della moda, è un mezzo di comunicazione. Come ogni forma d'arte, aldilà di chi fa moda tanto per farla o vuole farsi notare per altre motivazioni differenti e superficiali, cosa fra l'altro rapportabile ad altri ambiti della vita di milioni di persone, è necessario rifletterci e andare oltre ciò che una persona mostra di sé. Perché se sei interessato a conoscere qualcuno sul serio, non ti soffermi a quello che vuol farti o non vuol farti vedere, ma prendi il tempo necessario a svuotare la mente da ogni precedente convinzione su di un determinato argomento, che ne generalizza la visione dunque, neppure veritiera su qualcuno. Per lasciare spazio all'ascolto di colui o colei che ha di fronte, un essere umano unico ed irripetibile che, con le domande giuste, saprà rispondere di quell'impronta digitale che gli appartiene nella sua reale emotività, identità, pensieri profondi, che soltanto lui o lei possiede. Affinché un giudizio, o un pregiudizio, non possa arrivare prima, dell'opera d'arte generata da Dio.
Come per chi ha compreso il valore di ogni singola vita che viene al mondo, così è il modo con cui Chiara si approccia alla vita dandole sapore, squisitamente con la propria allegria, voglia di stupirsi delle molteplici meraviglie che la Madre Terra offre all'umanità. La vita sarebbe insapore se mancasse quella giusta quantità di sale che sprona la "volontà" di conoscerla, riscoprendola attraverso Paesi lontani ancora inesplorati, se pur vivi nell'immaginario di Chiara. Negli occhi di colori i quali, hanno da raccontarle le proprie culture, tradizioni, e soprattutto quei "sapori", che Chiara sente come una vocazione da dischiudere, appartenere. Chiara ha quel pizzico di sale giusto che l'ha aiutata ad alimentare il suo sogno, costruendolo diligentemente con gli studi linguistici, e rimboccandosi le maniche con lavori d'ogni genere, un mattone giorno dopo giorno. Riempirsi della conoscenza di qualcuno, qualcosa o luogo, è di per sé un sale che alla vita dell'essere umano, fornisce la capacità di relazionarsi con il prossimo, imparando a vivere in armonia con le differenti peculiarità di entrambi. Il sale è ciò che fa la differenza nel saper vivere in comunione gli uni con gli altri. La sfida è infatti, riuscire a convivere, condividere qualsiasi differenza con l'altro, completandosi vicendevolmente, pur restando fedeli ciascuno, a sé stessi. Quel sapore di apertura alle persone che s'incontrano sul proprio cammino come fa Chiara, che oggi viaggia dando sale con la sua amabile gentilezza nel cuore di chi le vive accanto, e domani al centro del cuore umano di tutto il mondo.
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"Lei è come il sale"
Come per chi ha compreso il valore di ogni singola vita che viene al mondo, così è il modo con cui Chiara si approccia alla vita dandole sapore, squisitamente con la propria allegria, voglia di stupirsi delle molteplici meraviglie che la Madre Terra offre all'umanità. La vita sarebbe insapore se mancasse quella giusta quantità di sale che sprona la "volontà" di conoscerla, riscoprendola attraverso Paesi lontani ancora inesplorati, se pur vivi nell'immaginario di Chiara. Negli occhi di colori i quali, hanno da raccontarle le proprie culture, tradizioni, e soprattutto quei "sapori", che Chiara sente come una vocazione da dischiudere, appartenere. Chiara ha quel pizzico di sale giusto che l'ha aiutata ad alimentare il suo sogno, costruendolo diligentemente con gli studi linguistici, e rimboccandosi le maniche con lavori d'ogni genere, un mattone giorno dopo giorno. Riempirsi della conoscenza di qualcuno, qualcosa o luogo, è di per sé un sale che alla vita dell'essere umano, fornisce la capacità di relazionarsi con il prossimo, imparando a vivere in armonia con le differenti peculiarità di entrambi. Il sale è ciò che fa la differenza nel saper vivere in comunione gli uni con gli altri. La sfida è infatti, riuscire a convivere, condividere qualsiasi differenza con l'altro, completandosi vicendevolmente, pur restando fedeli ciascuno, a sé stessi. Quel sapore di apertura alle persone che s'incontrano sul proprio cammino come fa Chiara, che oggi viaggia dando sale con la sua amabile gentilezza nel cuore di chi le vive accanto, e domani al centro del cuore umano di tutto il mondo.
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